Lui & Lei
Il grande magazzino
di MisterPrivilege
08.09.2015 |
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"Ero ancora immerso in queste fantasie quando scorsi in lontananza il suo incedere elegante: sì, sì..."
Era finalmente arrivato il sospirato e tanto atteso mercoledì, il giorno in cui ladyXXX mi avrebbe concesso un primo incontro conoscitivo dopo aver a lungo messaggiato con lei su un sito di annunci erotici per poi proseguire il pepato scambio epistolare via mail e poi via sms.Chissà poi perchè questi primi incontri non avvegono mai di lunedì ma si concentrano quasi sempre da metà a fine settimana; forse è necessario per prendere il giusto slancio e creare quello snervante senso di attesa.
Salutati alle 17.30 in fretta e furia i colleghi del mio studio professionale, mi infilai il casco e mi precipitai in scooter nel luogo convenuto con la mia nuova preda, un porticato nel centro città a fianco al Duomo davanti all'ingresso di un noto Grande Magazzino di otto piani.
Ammetto, ero un po' impaziente e agitato, anche se, negli anni, di incontri con donne conosciute in chat ne ho avuti diversi. Ma ogni volta è come se fosse la prima, anche perchè, oltre al sempreverde e sottilissimo fascino dell'ncontro con la sconosciuta, riponiamo inconsciamente un'aspettattiva molto alta nella nuova conoscenza; di fatto immaginiamo - volenti o nolenti - ciò che più desidereremmo trovare nall'altra persona: bellezza, fascino, sensualità, malizia sino ad arrivare a fantasticare sulle pratiche sessuali in cui auspichiamo eccella la nuova preda: una bocca vellutata e golosa, una lingua sapiente, esperta nel limonare, capace di ottima e profonda suzione, accogliente nella sua umida intimità e anche immagini ove, sul più bello della penetrazione vaginale, lei si sfila dal suo antro il membro eretto per chiedere di riceverlo nel suo più stretto sfintere.
Ero ancora immerso in queste fantasie quando scorsi in lontananza il suo incedere elegante: sì, sì.... doveva essere proprio lei, vestitino beige chiaro con motivo floreale tendente al rosso corto sopra il ginocchio, piccola pochette tenuta in mano mentre nell'altra mano reggeva il cellulare probabilmente per attendere una mia chiamata nel caso non ci fossimo riconosciuti subito.
Invece già a distanza ladyXXX mi anticipò un largo sorriso che ovviamente ricambiai mentre si dirigeva verso di me. Saluti di rito (imbarazzati) e io per rompere il ghiaccio proposi - come peraltro concordato in precedenza - di andare a prenderci un caffè. Mi guardò con aria da furbetta e cambiò unilateralmente i piani dicendo "Dai bell'uomo, non è ora di caffè questa, accompagnami invece su nei Grandi Magazzini che devo comprare una cosa. Però stai dietro di me, non per altro ... sai ... non vorrei che qualcuno che conosciamo ci vedesse assieme".
Lei mi precedette, aprì le porte a vetri dello store e percorse tutto il reparto profumeria del piano terra, avviandosi quindi verso l'imbocco della scala mobile. Ciò mi consentì di squadrarla per bene. Era veramente una puledra da urlo, con una sinuosità delle forme da lasciare senza fiato, sebbene non fosse in ogni caso eccessivamente appariscente al mondo così da non attirare su di sè troppi sguardi di maschi in calore.
Saliti i primi scalini della scala mobile lei si girò per verificare se fossi dietro di lei e, circa a metà della salita, ladyxxx con assoluta nonchalance piegò il suo busto in avanti così da far sporgere in senso opposto le sue natiche appoggiandole all'altezza del mio viso di due gradini sottostante e iniziando a sculettarmi in faccia non appena avvertita l'aderenza del mio volto sul suo splendido didietro.
Ad un iniziale stupore, si abbinò una immediata reazione del mio membro, tanto che alla seconda rampa di scale sentivo la cappella che scalpitava in prossimità dell'elastico del mio boxer cercando una via di fuga.
Arrivata al piano desiderato, ladyxxx si girò nuovamente facendomi l'occhiolino e quindi, con il tipico gesto del dito disteso e poi ritratto, mi fece segno di seguirla. Si fermò davanti ad uno scaffale di intimo molto ricercato, prelevò dagli appendini uno slip di seta di colore bordeaux scuro con merlature in pizzo oltre ad alcuni altri capi. Si diresse quindi verso i camerini accennando con la testa di seguirla ancora...
Entrò nell'ultimo camerino della fila e, mentre aspettavo che lei richiudesse dall'interno la tendina della cabina prova, ladyxxx mi afferrò in un baleno per la fibbia della cintura trascinandomi con forza all'interno prima di richiudere la tendina al riparo da sguardi indiscreti.
Non ricordo sinceramente più l'esatto evolversi degli eventi, ricordo solo che qualche secondo dopo il mio corpo la schiacciava in quello spazio angusto contro lo specchio a muro mentre slinguavamo con foga, lasciando le rispettive mani libere di palpare il corpo dell'altro. Ricordo anche che, mentre le sollevavo il suo grazioso vestito sul retro per palparle le natiche, ladyxxx afferò da sopra i pantaloni il mio glande già gonfio tra il suo pollice e indice, premendo ripetutamente e con forza.
La spogliai tutta ed era semplicemente fantastica, una dea, con la sua quarta piena munita di due bei capezzoloni con l'areola molto larga dai quali sputavano comunque due graziosi chiodini. Glieli succhiai, facendo con la mia lingua inumidita il periplo intorno alle sue areole, mentre le mie dita si avventuravano dentro la sua profumosa passera, tentando di individuare alla cieca il suo clitoride per sgrillettarlo un po'.
Ad un tratto fu lei a sbattermi con la schiena contro lo specchio a muro per poi accovacciarsi e slacciarmi con impeto la cintura prima e i pantaloni poi, facendo poi usicre dai boxer il mio pregevole arnese già bello e pronto sulla rampa di lancio.
Lo prese in mano, roteando lievemente il polso, scappellandolo interamente. L'attenta fascinosa donna notò eccome la gocciolina trasparente che già si era formata sulla punta della mia cappella: mi guardò, mi sorrise e con un delicato passaggio di lingua asportò via l'ambita e vischiosa gocciolina. Cominciò a succhiarmi la verga, prima il glande, mentre la lingua vi roteava sopra, poi tutto il fallo fino quasi a raggiungere le palle: il tutto sempre fissandomi negli occhi. Era forse il pompino perfetto e comunque il migliore mai ricevuto fino ad allora, non disdegnando la sapiente fancuilla di irrorare l'asta con una notevole quantità di saliva tanto che, ogni quattro cinque affondi, si avvertiva il rumore del suo risucchio.
Fui costretto a chiudere gli occhi solo quando abbandonò le sue amorevoli cure alla mia verga per dedicarsi a succhiarmi le palle, prima l'una poi l'altra e quindi allargando la bocca per cercare di dare asilo ad entrambe, mentre con l'unghia dell'indice della sua mano grattava delicatamente lungo la breve estensione del filetto.
Stavo già pregustandomi il momento in cui di lì a breve l'avrei posseduta penetrandola in figa e poi magari anche nell'ano, quando la sapiente ladyxxx, sempre accosciata sulle gambe, iniziò a smanacciarmi il membro con rinnovato vigore, facendo cadere goccioloni di saliva sulla cappella, strusciandola quindi sui suoi capezzol, sulle sue labbra socchiuse e sulla punta della lingua quando, con mossa repentina, premette con un dito, con discreta pressione, un punto particolare ubicato tra le mie palle e il mio ano; contemporaneamente aumentò il vigore e acccelerò la velocità della sue già vigorose menate di asta, fino a quando, dopo l'ultima energica smanacciata, vide comparire i primi schizzi del mio sperma caldo e quindi la successiva più massiva colata del seme odoroso che grondava dalla sua bocca verso i suoi seni.
Mi regalò un altro sorriso prima di alzarsi di colpo, cercare nel taschino della giacca del mio completo blu il mio fazzoletto di stoffa, tamponarmi con questo lo sperma, riporre il membro barzotto con fazzoletto annesso dentro i boxer e i pantaloni e invitarmi a uscire dal camerino spingendomi delicatamente all'esterno di esso.
Non volendo fare la bella statuitna dentro il piccolo corridoio delle cabine di prova del reparto intimo femminile, raggiunsi un po' disorientato e quasi come un'automa la zona centrale del reparto, reinfilandomi così nel mondo.
Non vidi ladyxxx uscire dal camerino, credo che in quel momento stessi fissando con lo sguardo da pesce lesso qualche cartello relativo a sconti e ribassi. L'ultima immagine che ho di lei è la sua divina figura che si allontanava dalle casse con un sacchetto in mano indicando da lontano il sottoscritto alla cassiera.
Non riuscii nemmeno a riprendermi dallo stato catatonico in cui versavo e a seguirla, in quanto la cassiera mi reclamò davanti a tutti a gran voce urlando "Signore... ehy signore....!!!", raggiunta la quale fui invitato quale "marito della signora" a pagare gli acquisti dei capi appena prelevati dalla mia... preda.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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